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Test sci da scialpinismo: Bec Agus


Di Filippo Barazzuol

L’azienda “BotteroSki” guidata da Elio Bottero, specializzata nella vendita e produzione di attrezzatura e abbigliamento sportivo, in particolare per lo sci alpino, da quest’anno ha deciso di entrare nel mondo dello scialpinismo. Nel negozio di Limone Piemonte è possibile trovare attrezzatura delle case più note dello ski alp e tre modelli di sci marchiati BotteroSki. Questi tre modelli, chiamati con nomi di montagne delle Alpi Marittime, sono il Cime du Diable, l’Abisso, e il Bec Agus, esclusivamente prodotti “made in Italy” e tutti venduti ad un prezzo di 399 €.

Il Cime du Diable è lo sci per le gite, caratterizzato da dimensioni generose ma dal peso contenuto sotto il chilogrammo, mentre l’Abisso e il Bec Agus sono i modelli race, ed è proprio il secondo che ho avuto occasione di provare e scrivere questa recensione.

PRIME IMPRESSIONI

Prima cosa colpisce la serigrafia costituita dal marchio dello sci “BotteroSki” impresso a caratteri cubitali gialli su sfondo bianco e nero; nello sci è presente il tricolore, che contrassegna l’origine Made in Italy dei prodotti provenienti dal negozio di Limone Piemonte. Lo sci è autografato da Stefania Belmondo, testimonial della linea skialp made in Bottero.

La punta dello sci si presenta arrotondata con al centro la sede per l’aggancio delle pelli, le sciancrature sono di 93-65-79 tipiche per uno sci da gara. I fianchi non sono dritti e le lamine sporgono. La coda è squadrata, leggermente rialzata e protetta da un inserto in gomma. Il peso misurato si attesta a 800 g. Per essere uno sci da gara di nuova produzione i numeri ci sono.

Lo sci provato era pronto all’uso, con le lamine ben rifinite e la soletta spianata, montato con attacchino da gara Kreuzspitze abbinato al nuovo scarpone Alien 1.0 prodotto dalla Scarpa.

SALITA

In pista, dove l’elemento che incide maggiormente è il peso, è in linea con altri sci da gara, così come su traccia battuta; invece nei tratti da battere e nella crosta il galleggiamento è buono soprattutto della parte anteriore. Unico neo è la fessura per inserire il gancio delle pelli che è un po’ troppo piccola e si rischia di sganciare involontariamente la pelle se uno sci passa sopra l’altro, ma è risolvibile utilizzando un cordino con un diametro ridotto. Questo però facilita la rimozione della pelle durante il cambio d’assetto per la discesa.

DISCESA

In pista sul battuto lo sci tiene bene le traiettorie anche quando le velocità aumentano ed è piacevolmente agile nei cambi. Nel terreno sconnesso si avverte qualche vibrazione soprattutto in punta. A volte mi capita di sbilanciarmi indietro soprattutto quando da neve molle si passa improvvisamente a neve dura e qui lo sci perdona parecchio assecondando il movimento e scongiurando la caduta. In fresca lo sci galleggia inaspettatamente bene per essere uno sci da gara e consente di mantenere una posizione più centrale che permette di rilassare il quadricipite.

CONCLUSIONE

Si tratta di uno sci facile da sciare ad un prezzo davvero competitivo sicuramente adatto ad un contesto race, oppure anche all’escursionista che cerca la performance in salita e il divertimento in discesa. Il suo comfort e la sua polivalenza lo rendono adatto soprattutto a gare su lunghe distanze e con i più svariati tipi di neve.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.